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Sono nata al sole, in una città dove, senza voler fare della retorica, i raggi solari splendono davvero buona parte dell’anno e dove se ti va bene a novembre puoi anche andare al mare a fare il bagno.

E la domenica puoi prendere la funicolare e andare a correre sul lungomare, sederti ad un tavolo esterno di uno dei tanti ristoranti e mangiare la pizza più buona e famosa del mondo.

Quando nasci in una città di mare, il mare ce lo hai dentro.

Non importa quanto poi effettivamente ti capiti quotidianamente di vederlo, perché lui è lì. E se non lo vedi lo senti.

Le tue narici filtrano aria salmastra, la tua pelle il sale ce lo ha addosso. A volte passeggiando la visuale viene coperta da grossi antichi palazzoni.

Ma tu sai che guardando oltre, lo troverai sempre. Ed è una certezza così radicata che pur cambiando città, porto ancora con me.

A volte cammino per Parma e ci sono alcuni precisi punti in cui, non so come non so perché, immagino di affacciarmi e scorgervi dietro il mare.

Il mare per me è casa; il golfo che racchiude Napoli è come se la custodisse e proteggesse ed è da quando sono piccola che se vedo il mare, mi sento improvvisamente serena.

Oggi è 26 novembre, qui a Parma c’è una fitta pioggia incessante che dura da questa mattina.

A parte la scomodità di dovermi spostare in bici con un ombrello in una mano ed il manubrio nell’altra, sperando che non mi suoni intanto il cellulare (cosa che tra l’altro non sarebbe auspicabile in quanto rispondere mi farebbe ottenere una multa dalla polizia), a parte questo non sono inquieta.

Mi affaccio al balcone, da cui vedo lunghi filari alberi e in lontananza la cima del Duomo, chiudo gli occhi e immagino che il rumore delle macchine che passano sul bagnato della strada, sia il rumore del mare.

Immagino che oltre quegli alberi ci sia una stradina che mi porta su una spiaggia di sabbia scura. Immagino di rivedere finalmente il mio mare e starmene lì per un po’ a rilassarmi.

Poi prendo la bici e stancamente pedalo sotto la pioggia, con le mani bagnate che scivolano dal manubrio, fino a lavoro.

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