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Avete mai sentito parlare delle Terre di Po e dei Gonzaga? Sono 8 comuni della Bassa Reggiana, in provincia di Reggio Emilia, accomunati dal grande fiume Po e dalla presenza nella storia della famiglia dei Gonzaga.

Terre di importanti tradizioni enogastronomiche e di prodotti tipici apprezzati in tutto il mondo, Lambrusco e Parmigiano Reggiano in testa.

Oggi vi racconto del mio itinerario nella Bassa Reggiana durante il blog tour “Terre di Po e dei Gonzaga”, tra grandi mangiate, musei e percorsi in bicicletta lungo il fiume Po.

Terre di Po e dei Gonzaga

Un viaggio perfetto per chi ama gli itinerari lenti, il piacere di assaporare le tradizioni e la semplicità della vita di campagna.

Seguitemi, e scoprirete un territorio che forse ancora non conoscevate, adatto a tutte le stagioni.

Itinerario tra i comuni della Bassa Reggiana


Brescello

Brescello sarà sicuramente noto a chiunque conosca la saga di Don Camillo e Peppone, perché è qui che sono ambientati i film tratti dai libri di Guareschi. Il paese conserva ben vive le tracce di questa eredità, nei musei di Don Camillo e Peppone e nel museo Brescello e Guareschi, che si trovano nel centro del comune reggiano.

Museo Don Camillo e Peppone

Museo Don Camillo e Peppone

All’interno del museo dedicato ai protagonisti della storia potrete vedere le locandine, alcuni oggetti di scena e scoprire curiosità legate alla realizzazione dei cinque film della saga.

Museo Brescello e Guareschi

Museo Brescello e Guareschi

Interessante anche il museo dedicato a Guareschi e Brescello. Sapevate che i libri dello scrittore sono stati tradotti in 80 lingue, per esempio?

Fate un giro anche al museo archeologico romano, dove sono conservate le tracce di quando Brescello (Brixellum) era una colonia romana, di importanza strategica per la sua posizione lungo il fiume Po.

E infine, se passate dalla chiesa del paese, potrete vedere anche il Cristo parlante apparso in uno dei film di Don Camillo e Peppone.

Guastalla

Nella deliziosa Guastalla ero già stata lo scorso anno per Piante e Animali Perduti. Anche quest’anno ci sono tornata, per partecipare alla manifestazione. E anche quest’anno ho mangiato all’Osteria del Principe. Menu tipico tradizionale e tavoli all’aperto in occasione della fiera.

Piante e animali perduti

Piante e animali Perduti – Palazzo Ducale Guastalla

Dopo, ho fatto una visita guidata al rinascimentale Palazzo Ducale, immancabile per chi si trovi a passare per Guastalla.

Ma Guastalla è stata anche la mia base per questi due giorni del tour Terre di Po e dei Gonzaga, perché è qui che ho soggiornato, nell’ostello Locanda dei Pontieri.

Locanda dei Pontieri Guastalla

Locanda dei Pontieri Guastalla

La nuova gestione ha appena inaugurato, tanto che sono stata tra i primi ospiti. La location è molto bella, immersa nel bosco e a due passi dal fiume Po. Da qui partono i sentieri e le piste ciclabili che costeggiano il fiume attraversando il bosco, tra capanni di pescatori immersi nella natura.

Ostello Lido Po

Le casette della locanda sono in legno e sopraelevate, spaziose e con letti a castello. Quando apri il balcone la vista è veramente rilassante: solo alberi e verde. E ti sembra di essere lontano dal resto del mondo.

Gualtieri

Sicuramente uno dei motivi per visitare i comuni della Bassa Reggiana sono i suoi capolavori enogastronomici.

Uno tra tutti, il Lambrusco. Alla Cantina sociale di Gualtieri ho avuto modo di assistere alla sua produzione. La cantina è attiva dal 1958 e conta 230 soci. Tra le particolarità l’uva fogarina e l’assenza di prodotti chimici.

Cantina sociale di Gualtieri

Ah, il vino dopo lo ho anche provato, ma questo è un altro discorso… 😊

Dopo aver degustato qualche bicchiere, ho visitato Palazzo Bentivoglio, che ospita la mostra dedicata ad Antonio Ligabue “L’ossessione dello sguardo”.

Palazzo Bentivoglio Gualtieri

Mostra di Antonio Ligabue a Palazzo Bentivoglio

Sono uscita letteralmente con le lacrime agli occhi ad ascoltare la triste storia dell’artista, tra follia, degrado, disagio sociale e una grande sensibilità verso gli animali, dipinti con la precisione di un attento e delicato osservatore.

La nostra guida era veramente speciale, ed è riuscita a trasmettere tutto l’amore per questo artista così geniale eppure dall’esistenza così sfortunata.

Novellara

A Novellara ho assaggiato un’altra delle specialità tipiche del territorio, l’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia.

Sono stata all’Acetaia comunale, all’interno della suggestiva Rocca dei Gonzaga, dove l’aceto, conservato in botti di legno, viene conservato, pronto per diventare una delle eccellenze del territorio. Ma attenzione a non usarne troppo. Il vero aceto va aggiunto ai cibi goccia per goccia, per non coprirne i sapori ma valorizzarli.

Incredibile notare come il sapore di questo aceto sia totalmente diverso da quello che siamo abituati a comprare al supermercato, quasi come se si trattasse di un altro tipo di prodotto.

Acetaia comunale Novellara

Acetaia comunale Novellara

Sempre all’interno della Rocca abbiamo fatto una visita notturna al Museo Gonzaga, un tempo residenza cinquecentesca dei conti Gonzaga e ora museo con arazzi, affreschi e dipinti legati alla storia di Novellara.

Qui tra gli altri dipinti potrete ammirate i ritratti di alcuni membri della famiglia Gonzaga.

Ultima tappa di degustazione di una delle specialità italiane più famose al mondo: il Parmigiano Reggiano.

In questo caso, all’azienda agricola Novati si parla di Parmigiano Reggiano delle vacche rosse, qui seguito in ogni sua fase, dalla coltivazione dei foraggi, all’allevamento delle mucche fino alla preparazione del formaggio.

azienda agricola Novati

Crema di parmigiano dell’azienda agricola Novati Srl

Ottima la crema di Parmigiano Reggiano, che qui viene preparata solo con Parmigiano Reggiano e acqua, senza aggiunta di panna o burro.

Boretto

La storia di Boretto è strettamente legata a quella del fiume Po, nel bene e nel male.

Lo si può facilmente notare al museo del Po 432. Più che un museo un cantiere, che negli anni ’50 dava lavoro a tanti nella costruzione delle barche usate per navigare il Po.

Boretto museo del Po

Imbarcazione usata per dragare il fiume Po

Ancora adesso si possono vedere tutti i macchinari originali, i pezzi di ricambio e nel cortile del museo le imbarcazioni usate per dragare il fiume.

Museo del Po Boretto

Museo del Po Boretto

All’interno, un segnale sul muro che ci indica lo spaventoso livello del fiume Po, arrivato durante la grande piena del 2000 ad un’altezza impressionante.

Dopo il museo, immancabile una sosta con degustazione (lo so, è una dura vita…) all’Azienda agricola vitivinicola Alberici di Boretto. Qui viene prodotto uno dei lambruschi più buoni della zona, “Il Casalone”, nominato tra i 100 migliori vini d’Italia nel 2006.

azienda agricola Alberici Amilcare

Azienda agricola vitivinicola Alberici di Boretto

Lo abbiamo assaggiato, accompagnato da Parmigiano Reggiano all’interno della casa degli ospitali proprietari dell’azienda che ci hanno accolto come se fossimo amici da sempre. Una semplicità che in queste terre è qualcosa di veramente speciale.

Reggiolo

La zucca, specialità del territorio della Bassa Reggiana, diventa protagonista del comune di Reggiolo durante la Festa della zucca, che si è svolta a settembre e ormai giunta alla sua ventiduesima edizione.

Festa della zucca Reggiolo

In questo caso tutto il paese è in festa: bancarelle enogastronomiche di prodotti tipici, spettacoli, musica e una zona adibita a ristorante dove assaggiare piatti realizzati con la zucca.

Devo dire che ho mangiato davvero divinamente.

Il menu prevedeva antipasti a base di chips di zucca fritta, crostini con crema di zucca e salumi (che io però non mangio). E poi formaggi misti con mostarda, un bis di tortelli di zucca con soffritto e al burro, risotto con taleggio e noci.

festa della zucca menu

Il tutto accompagnato ovviamente dal famoso Lambrusco e da personaggi in costumi d’epoca che giravano per la sala.

Dopo pranzo, per smaltire un po’ di calorie, abbiamo fatto un giro fino alla Rocca di Reggiolo, imponente costruzione e tipico baluardo difensivo della Pianura Padana.

Vista dalla Rocca di Reggiolo

Vista dalla Rocca di Reggiolo

Luzzara

Amo i teatri e la loro atmosfera. Amo l’architettura del teatro all’italiana e soprattutto mi affascinano i piccoli teatri.

Il teatro sociale di Luzzara è un edificio dalla storia travagliata, che ha alternato fasi di vitalità a fase di stallo. Come quando è stato utilizzato come magazzino o parcheggio per le auto…

Il teatro di Luzzara ha un palco profondissimo, che testimonia l’antico uso di diverse scenografie.

Teatro sociale di Luzzara

Teatro sociale di Luzzara

Sorge sulle rovine dell’antico teatro costruito nel 1488, commissionato per le nozze di Rodolfo Gonzaga con Caterina Pico della Mirandola.

Restaurato diverse volte, oggi ha ripreso vita con le rassegne organizzate dalla Fondazione Un Paese.

Luzzara è nota anche per essere il paese natale di Cesare Zavattini, padre del neorealismo e per avere un ruolo di una certa importanza nell’ambito della fotografia mondiale.

Poviglio

Sono rimasta sorpresa dal numero di musei che si trovano nei comuni della Bassa Reggiana. Uno di questo è il Museo della Terramara Santa Rosa di Poviglio.

Le terramare erano centri abitati dell’età del bronzo esistenti in queste zone padane, scoperti intorno alla metà del 1800 grazie agli scavi archeologici.

I frutti di questi scavi hanno portato alla luce i reperti dei villaggi intorno al Po, che evidenziano una società complessa. Artigianato, armi, monili, attrezzi di uso quotidiano e reperti in bronzo sono esposti nel museo di Poviglio.

Dopo la visita al museo, sono stata invitata a vedere la Villa storica Pallavicino.

Villa storica Pallavicino

Villa storica Pallavicino

Si trova sulla strada tra Parma e Reggio Emilia. È una splendida villa di inizio 800, su tre piani. Ho avuto il piacere di visitarla e conoscere la sua attuale proprietaria.

La villa è disponibile per eventi, matrimoni, manifestazioni culturali e mostre.

Villa Pallavicino Poviglio

Camera da letto della villa Pallavicino

Devo dire che è stato d’ispirazione vedere l’amore e l’entusiasmo che spingono la proprietaria a cercare di tenere viva in ogni modo questa bellissima proprietà di famiglia da generazioni e a cerca di lavorare perché possa continuare a vivere.


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