Se ti piace questo articolo condividilo con i tuoi amici:

Vostok100k, la straordinaria storia del giro del mondo in camper raccontata da Lorenzo Scaraggi.


Marinai e pescatori…

<Ai marinai e ai pescatori le bugie si perdonano. E’ giusto che la loro storia vada ascoltata>

A dirlo non è né un marinaio né un pescatore ma uno che di posti ne ha girati e così facendo ha avuto la fortuna di poter ascoltare i racconti e gli aneddoti di vita tantissime persone diverse.

Veritieri o meno non importa, perché <sono i racconti – ci dice lui -che mi fanno amare i posti>. E su questo ogni viaggiatore nell’animo non potrà dissentire.

Viaggiatori come lui e come noi, chi viaggia col corpo e chi solo con la mente: <Siamo tutti dei cani sciolti, ci si incontra poi ci si disperde>.

Lorenzo Scaraggi e il Vostok 100k

A parlare è Lorenzo Scaraggi, pugliese di nascita ma “marinaio” nel cuore.

O almeno è così che è apparso ai miei occhi durante i momenti che ho avuto la fortuna di poter condividere con lui in occasione di una chiacchierata via Skype.

L’impresa di Lorenzo si lega al progetto del “Vostok 100k”,  l’ambizioso sogno di due ragazzi che hanno scelto di lasciare le certezze della propria vita fare il giro del mondo in un camper dell’82.

E così facendo si sono trovati a percorrere 100mila chilometri alla scoperta della terra.

Ci vorranno mesi di preparazione (non solo fisico-mentale ma anche economica, date le risorse necessarie per mettere in pratica un sogno del genere) prima della partenza.

Lorenzo Scaraggi e Peppino Guardapassi (padri-ideatori del progetto), hanno già iniziato a pregustare l’adrenalina del viaggio e della scoperta con una serie di viaggi  “preparatori”.

I due sono partiti così alla volta di Capo Nord, il loro primo itinerario. Presto seguito da altri 5000km tra Grecia e Turchia. E da lì è iniziata la loro storia.

Una storia di passioni e coraggio, di quelle che ti fermi ad ascoltare a bocca aperta.

Il viaggio sentimentale

Vostok K100 panoramica laterale

<La cosa bella di un viaggio non è solo muoversi di posto in posto, ma soprattutto passare di bocca in bocca, da una racconto all’altro.

Mi sento una persona sensibile perché adoro scoprire i luoghi attraverso i racconti della gente.

Mi piace il viaggio “sentimentale” nel senso che in viaggio i sentimenti si amplificano e si sviluppa una sorta di antenna>

Lorenzo parla disinvolto e a ruota libera della sua visione del viaggio.

Mi racconta dei personaggi più bizzarri conosciuti durante la sua impresa, di quella volta che <in una campagna serba si trovarono faccia a faccia con un marinaio serbo che lì avvicinò chiamandoli in dialetto pugliese.

Conosceva il dialetto per aver lavorato anni su una nave pugliese.

Ci raccontò un sacco di storie, forse bugie e poi si mise a suonare il flauto con il naso>.

E da lì prende il via un racconto di un viaggio che in realtà è un caleidoscopio di diverse umanità, viste da Lorenzo non con l’occhio del turista o dell’antropologo ma di chi vuole calarsi a fondo nella vita della gente che incontra, con rispetto e genuino interesse.

I luoghi del cuore

Viene da chiedersi se dopo tanto viaggiare ci sia un posto in cui uno dei padri del “Vostok100k” abbia lasciato il cuore.

Il posto c’è, è a suo dire è la Grecia.

<Sono pugliese, siamo figli del Mediterraneo, magnifici bastardi.

Noi siamo prima mediterranei che italiani. Sono molto legato ai colori e agli odori del Mediterraneo, agli odori della terra, con la quale ho un rapporto osmotico>.

La realtà però secondo me è che Lorenzo abbia lasciato un pezzetto di cuore in ogni terra.

La convivenza in camper

Tanti mesi in un camper insieme a Peppino, l’altro padre del mitico Vostok.

Spazi stretti, ritmi incalzanti, agi ridotti all’osso. <Come è stata la convivenza con Peppino? Ci sono stati momenti di tensione?> – gli chiedo io.

Lorenzo con una serafica calma e una saggezza che se non lo avessi visto in faccia gli avrei dato almeno 10 anni in più, mi spiega che – <quando conosci bene una persona ci vai così d’accordo che anche i dissidi fanno parte dell’armonia.

Quando fai questo tipo di viaggio si crea un equilbrio totale per cui tutto va benissimo ed a volte sono quasi gli esterni che stonano.Io e Peppino siamo così in sintonia che riusciamo a parlarci in codice>.

Un punto di vista singolare per chi come me sia abituato a viaggiare da solo proprio per cercare quell’ equilibrio che si crea nella solitudine eppure profondamente reale per un duo di viaggiatori con le loro personali caratteristiche.

E a proposito del viaggio da soli voglio sapere da Lorenzo quale bagaglio “spirituale” sia necessario per affrontare un viaggio “in solitaria” e cosa consigli a tutti noi che amiamo viaggiare da soli.

<La prima cosa è la capacità di adattamento e di meravigliarsi, quella sensibilità che fa parte dell’inquietudine del viaggiatore e che va allenata giorno dopo giorno>.

Rituali scaramantici

Parlando di scaramanzia poi mi racconta il suo piccolo rituale: <In molte occasioni potrei scattare delle foto bellissime ma non le scatto.

Volutamente, perché il ricordo più bello ti deve rimanere dentro.

In questo modo so che dovrò tornare in quel luogo e se non lo facessi ricorderei ancora di più quel momento come il momento in cui avrei potuto scattare una foto e non l’ho fatto>.

mg_48971

La salvezza nella fuga

Mollare tutto e partire, il sogno di tanti che però porta sempre con sé uno strascico di critiche e rimproveri. Come se la fuga fosse condannabile.

E invece no, ci tiene a dire Lorenzo: <La gente ha paura della parola fuga, ma in realtà questa ha tante interpretazioni per niente negative.

Per me ognuno cerca la fuga di cui ha bisogno e ha le fughe che si merita.

Io è tutta la vita che lavoro per questo progetto (Il Vostok, NDR) e la gente nonostante ciò continua a dirmi di cercarmi un lavoro serio o mi accusa di avere idee adolescenziali.

La salvezza è invece proprio nel viaggio, nella fuga>.

Non potrei essere più d’accordo, ormai le parole di Lorenzo mi hanno conquistata.

Vorrei sapere come questo progetto continuerà.

In pentola bollono tantissime novità ma Lorenzo ci dice solo che <il meglio deve ancora venire>e intorno al Vostok100k ruota una gigantesca community di seguaci ed amatori che sostengono il progetto e non vedono l’ora di seguirne gli sviluppi.

Io sono una di loro. E voi?

Ringrazio Lorenzo e ci salutiamo; è venerdì ed è l’ora dell’aperitivo.

A me per ora resta una t-shirt del progetto Vostok e la curiosità di seguire la partenza per il giro del mondo in camper…


Per seguire le avventure del Vostok100k in giro per il mondo:

Sito Internet: www.vostok100k.com

Facebook: https://www.facebook.com/vostok100k

Youtube:  https://www.youtube.com/vostok100k