Preparare la valigia è un’arte
Preparare la valigia prima di un viaggio, lungo o breve che sia, è un’arte. Ne sono sempre stata certa.
Così come sono convinta, nonostante i miei numerosi viaggi, di non essere ancora riuscita a fare mio quest’antico, nobile rituale preparatorio.
Vedo le mie amiche ripiegare con cura le camicie, imbustare le scarpe, riposte in un vano dedicato della valigia, porre i calzini in una busta trasparente e le mutandine in una busta di un colore diverso per poterle distinguere una volta arrivati a destinazione.
I prodotti di bellezza poi trovano la loro sistemazione in beauty case da viaggio comprati per l’occasione e collanine e gioielli vari sono invece in un sacchettino, tutti perfettamente staccati tra di loro senza formare quei a me notissimi grovigli inestricabili (nel mio caso per lo più di bigiotteria varia).
Tutto il contenuto della valigia viene poi lentamente (perché non so come mai ma è leggenda che per preparare la valigia bisogni impiegarci del tempo e giocare d’anticipo) posizionato all’interno del trolley con degli incastri che a Tetris farebbero un baffo.
Per completare le stringhe interne della valigia andranno a fissare gli abiti in modo che rovesciandola non si disordinino e la valigia stessa chiusa con un lucchetto protetto da un codice di sicurezza.
Se poi proprio si vuole fare le cose per bene in aeroporto si fa rivestire la borsa di cellophane per evitare che subisca dei danni durante le operazioni di carico/scarico.
Come preparare la valigia se siete disordinati
Questo iter appena descritto mal si concilia però con un carattere disordinato e istintivo come il mio.
Per me la valigia va fatta,così come la maggior parte delle cose nella vita, d’impulso.
Quello che porti con te racconta anche un po’ di come sei, di cosa cerchi dal viaggio che stai per affrontare e del modo in cui intendi viverlo.
Se anche voi siete dei disordinati cronici, la pianificazione troppo anticipata vi mette ansia e non avete assolutamente voglia di passare i giorni(o meglio il giorno) prima del viaggio tra bustine e bustarelle, questi sono i miei consigli per partire in maniera comoda e rilassata.
Scegliere una valigia leggermente più grande di quanto in realtà non serva: questo aiuterà a poter riportare a casa gli eventuali prodotti/abiti acquistati a destinazione quando vi accorgerete di aver dimenticato ciò che vi serviva.
I miei consigli per preparare la valigia in stile gipsy
Preparare la valigia la sera prima della partenza e lasciarla aperta per poter inserire alcuni oggetti il giorno stesso: in questo modo sarete certi di portare con voi oggetti che in lunghi viaggi potrebbero rivelarsi vitali (come per esempio dentifricio e deodorante) ed allo stesso tempo curare la vostra igiene personale il giorno precedente alla partenza.
Inserire all’interno della valigia abiti piegati alla meno peggio, in taluni casi “appallottolati”: questo è facoltativo ma aiuta a risparmiare del tempo e a me dei turpiloqui in quanto non sono abilissima nella piega del vestiario e questo mi procura spesso notevole frustrazione
No a bustine/sacchetti per riporre oggetti di tipo diverso: una volta arrivati a destinazione io voglio andare subito in giro e non posso perdere tempo a fare la caccia al tesoro e scoprire chi contiene cosa. E poi l’assenza di gerarchia la trovo più democratica 🙂
Dotarsi di riviste di parole crociate e libri in quantità: questo infine aiuterà a passare il tempo in una di quelle occasioni, che possono succedere a noi disorganizzati, in cui si sbagli orario del treno/volo, o addirittura si arrivi in aeroporto il giorno errato rispetto a quello indicato dalla prenotazione.
Questi consigli sono testati personalmente dalla sottoscritta; per ogni rimostranza potete commentare qui sotto 🙂
Buon viaggio a tutti, disordinati e non!