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Sardegna e folklore
La Sardegna non ha solo un mare e delle spiagge stupende, ma è anche un territorio in cui sono radicate affascinanti abitudini culturali
Le tradizioni popolari sono tuttora fortemente presenti in Sardegna.
Oggi voglio raccontarvi un po’ di quel folklore sardo così tipico e inconfondibile.
L’abbigliamento tipico è costituito da capi detti “abiti bandiera” perché costituiti da più strati che vengono abbinati insieme secondo le molteplici varianti locali. Le donne sono solite coprire il capo con cuffie o fazzoletti in lino o cotone originariamente lungo fino alle spalle. Sul petto il folklore femminile prevede camicie e corpetti ricamati e gonne plissettate ed ampie.
Il copricapo locale per gli uomini è la cosiddetta “berritta”, in panno rosso o nero. La camicia ha un particolare colletto stropicciato ed è chiusa con particolari gemelli in oro e in argento. Particolare è l’uso maschile delle ghette in cui vengono infilati i calzoni a gonnellino.
Importantissima per la Sardegna è la manifattura tessile: il filato che più viene lavorato è la lana ovina e in parte minore quella caprina.
Per tradizione si utilizzano due tipi di telai, uno verticale di origine arcaica e uno orizzontale con pedaliera. Le stoffe originariamente venivano tinte con colori naturali derivati da fiori e piante: ad esempio lo zafferano per ottenere il giallo, la calendula per l’arancio il guado per il blu.
Ogni anno in Sardegna si producono tuttora grandi quantità di tessuti, che si distinguono per l’eccellente qualità e varietà. Ispirate alla cultura sarda sono le creazioni dello stilista di alta moda Antonio Marras.
Un’altra peculiarità dell’isola sarda è l’arte dell’intreccio di materiali diversi, come l’asfodelo, il giunco, il grano e la palma nana, tutte fibre ridotte in sottili lamelle e lasciate ad essiccare al sole.
Così si realizzano tutt’oggi corbule e canestri, destinati a un commercio di tipo prettamente turistico.
La manifattura sarda diventa fondamentale anche per il Carnevale, affascinante tradizione particolarmente sentita in molte città della regione.
Questo appuntamento con il folklore ha origini precristiane e deriva da antichi riti pagani forse dedicati a Dioniso il dio della vegetazione e della fertilità.
Le maschere rappresentano una forte componente di questa tradizione arcaica sarda.
Quelle femminili generalmente si basavano sul contrasto ricco-povero, uomo-donna, mentre quelle maschili riproponevano le macchiette paesane e i mestieri, vi erano poi le maschere zoomorfe e quelle relative a personaggi fantastici.
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Buon viaggio!