La scorsa settimana ho passato un weekend a Barcellona. Vi racconterò la mia esperienza: cosa vedere, dove dormire e dove mangiare nella città catalana. In particolare nel quartiere di Poblenou.
Sono stata tante volte a Barcellona (per la precisione sette) ma non ero mai stata né avevo sentito nominare il quartiere di Poblenou.
Poblenou è in realtà una delle aree più emblematiche e tradizionali di Barcellona; un affascinante mix tra vecchio e nuovo all’interno del quale convivono moderne architetture e tradizioni delle classi lavoratrici che abitavano nella zona, gallerie d’arte e vinerie storiche, feste popolari e improvvisate manifestazioni nel bel mezzo della rambla.
La storia di Poblenou
Alla fine del 1800 Poblenou (in catalano “villaggio nuovo”) era l’epicentro catalano dell’industria iberica, guadagnandosi il soprannome del Manchester catalana. Intorno alle fabbriche sorsero curate aree residenziali e dopo un periodo di decadenza nella metà del Ventesimo secolo, il quartiere ha conosciuto un nuovo sviluppo con la trasformazione delle fabbriche e dei magazzini in loft, gallerie d’arte e negozi.
Il simbolo di questa evoluzione è l’innovativo Distrito 22@, l’ex area industriale di 200 ettari che dal 2000 si sta evolvendo con l’obiettivo di creare un nuovo polo tecnologico i cui edifici siano tutti rigorosamente sostenibili ed energeticamente efficienti.
I due edifici da non perdere sono la la Torre Agbar, una torre alta 142 metri progettata da Jean Nouvel e che è ormai diventata l’edificio più emblematico della skyline di Barcellona, e il recentissimo Museu del Disseny de Barcelona, ovvero il museo del Design.
Questo museo ospita esposizioni temporanee e permanenti dedicate alle varie arti decorative, riunendo parti delle collezioni di alcuni importanti musei della città.
Ci sono capitata per caso, perché sono stata a Barcellona per il matrimonio di mio zio, che abita proprio in quella zona, e devo dire che ne sono rimasta piacevolmente colpita.
Perché scegliere Poblenou
Poblenou mi è piaciuta perché è una zona tranquilla e molto meno turistica rispetto ad altre.
Passeggiando per la Rambla del Poblenou, che è la strada alberata piena di negozi, bar e ristoranti che porta fino al mare, si respira un’atmosfera rilassata da vacanza al mare.
Non sembra neanche di essere in una grande e caotica città come Barcellona.
C’è molto verde ed è una zona estremamente pulita e nella quale, non so perché, ma mi sono sentita subito a casa.
La sensazione che ho provato è proprio quell’ “indolenza senza pensieri” che provavo quando da piccola andavo dalla mia casa al mare in spiaggia, ciabattando con le mie infradito per quei circa 30 metri che mi separavano dalla spiaggia.
A quanto pare il quartiere è anche tra i preferiti dagli stranieri che vivono a Barcellona stando al recente sondaggio realizzato da Ok Appartmenti Barcellona.
Dall’inchiesta, è infatti emerso che il 10% degli expat pensa che sia il miglior quartiere di Barcellona, preceduto solo dal Barrio de Gracia, all’estremo opposto della città.
Le ragioni che lo rendono così amato dai suoi abitanti sono molteplici, ma fra tutte spiccano la sua autenticità e multiculturalità, che lo differenziano dalle altre zone della città. Questi sono alcuni dei commenti lasciati spontaneamente dagli intervistati:
“Quartiere pulito e con spazi ampi, c’è la spiaggia e non è difficile trovare parcheggio.” / “Autentico, familiare, vicino al mare, non distante dal centro.” / “E’ come un paesino dentro la città con il mare accanto” / “Non è nel centro della città quindi è meno rumoroso. E’ vicino alla spiaggia e offre molti servizi utili.”
Come arrivare a Poblenou
Poblenou è servito dalla metropolitana e ci arrivano sia la linea 1 (fermata Glories) sia la 2 con le fermate LLacuna e Poblenou.
La vicina Diagonal permette l’accesso a più linee di autobus e alla rete di tram di Trambesòs attraverso le stazioni Pere IV e Fluvià. Inoltre, ci sono 7 stazioni del servizio Bicing.
Dove dormire a Poblenou
Io ho soggiornato 3 notti all’hotel Holiday Inn 22, che si trova a circa 7 minuti a piedi dalla fermata Glories e 2 minuti dalla fermata LLacuna.
L’hotel è vicino a un supermercato (fondamentale per chi come me viaggia low cost e soprattutto ama vedere la vita autentica dei luoghi) e a pochi passi dalla Rambla del Poblenou. Le camere sono spaziose e carine.
Colazione inclusa a buffet per circa 86 euro a notte (variabile a seconda dei periodi). Io, che a colazione riesco a mangiare l’inverosimile, ho molto apprezzato soprattutto la selezione di formaggi di capra e i tanti tipi di pane ai cereali. “Abbuffata” che mi ha permesso poi anche di risparmiare sul pranzo 🙂
Dove mangiare a Poblenou
La Rambla del Poblenou è un continuo susseguirsi di localini, ristoranti e posti dove mangiare le tapas. Grazie alla guida di mio zio, che conosce la zona, siamo andati a cena in un ristorante a prima vista spartano, con dei tavoli all’aperto molto semplici.
Il ristorante si chiama “Vell Poblenou” ed essendo parecchie persone abbiamo ordinato diversi piatti da dividere.
Voi vi starete chiedendo: “Ma tu non viaggi da sola”? Ebbene si, io viaggio da sola, ma vi svelerò un segreto: non sono un’eremita e spesso sono anche in compagnia di altre persone, che spesso incontro durante i miei viaggi in solitaria.
A Barcellona si cena tra le 21 e mezzanotte, un po’ più tardi rispetto ai nostri canoni italiani. Abbiamo iniziato con un antipasto a base di tapas; ci hanno servito cocas (delle specie di bruschette con pomodoro), seguite da crocchette miste: di melanzane, di baccalà, di formaggio e di asparagi. Sul capitolo “crocchette” devo aprire una parentesi, perché sono veramente un’idea di antipasto/aperitivo sfiziosa e sono gustosissime, soprattutto quelle al baccalà. Qui le preparano con la besciamella, sono fritte alla perfezione e veramente buone.
Come primo abbiamo ordinato un arroz con baccalà e verdure (ovvero un risotto servito in un grosso piatto da condividere come si fa con la paella). Mi hanno spiegato che la paella, che tutti credono tipica di Barcellona, in realtà non lo è. Anche se nella città catalana troverete posti che cucinano un’ottima paella, questa è cosa diversa dall’arroz. Sono due piatti distinti.
Come secondo (anche se io ero in realtà già abbastanza piena) abbiamo concluso con un baccalà al limone davvero ottimo, adagiato su una cremina al limone soffice e saporita
Per il dolce non c’è stato posto ma come digestivo abbiamo preso una sorta di grappa alle erbe, più leggera a bevibile della nostra grappa che per me è simile alla benzina (non me ne vogliano i grappofili). Ho provato poi per la prima volta la tipica horchata, ovvero una bevanda preparata col latte estratto dalle radici della chufa, una pianta diffusa soprattutto nella zona di Valencia.
Il sapore sembrava quello del latte di mandorla, ma leggermente più amarognolo. Molto dissetante, soprattutto dopo una super cena.
Pare che El Tio Che, l’orchateria-gelateria dove la ho presa, sia uno dei posti migliori per gustare questa specialità. Se doveste riscontrare che non è così vi darò poi il numero di mio zio, che mi ha dato quest’informazione 🙂
Dove fare shopping a Poblenou
Quando appena scesa dalla metropolitana, mi sono trovata di fronte un gigantesco mercato all’aperto, Il mercato di Els Encant Vells e a pochi passi da questo un centro commerciale con tutti i miei brand preferiti, il centro commerciale Les Glories, ho capito subito che Poblenou era il quartiere che faceva per me. E soprattutto che sarei tornata a casa col portafogli molto più triste e vuoto della’andata.
Mi piacciono i posti dove la gente del luogo va a fare compere e mi piace ancora di più comprare quando sono fuori casa, per avere dei capi unici che magari in Italia non troverei.
In realtà al centro commerciale questo non è stato possibile perché ormai i marchi che trovo in giro sono un po’ gli stessi da Honolulu a Tokyo, passando per Napoli e Miami.
Il centro commerciale però è molto carino perché ha una parte al chiuso ed una all’aperto, dove ho potuto pranzare, complice la bella giornata di sole e i tanti ristorantini che offrivano una variegata scelta, dal fast food al cibo tipico.
Io ho pranzato da Tapas Y Canas: gamberi all’andalusa (praticamente fritti) e piatto misto di crocchette (baccalà, formaggio e patate). Sono ripetitiva, lo so, ma le crocchette mi hanno conquistata )
Le spiagge di Poblenou
In circa 10 minuti di camminata attraversando la piacevole Rambla del Poblenou si arriva alla spiaggia. Vi troverete subito di fronte la spiaggia di Bogatell.
Questa spiaggia, insieme alla Mar Bella e alla Nova Mar Bella, è una delle spiagge che hanno guadagnato di più in termini di qualità dopo i Giochi Olimpici del 1992 quando il litorale di Barcellona è stato completamente rinnovato.
La spiaggia ha una lunghezza di circa 600 metri ed è uno dei litorali barcellonesi più apprezzati da turisti e cittadini per la sua sicurezza.
La spiaggia di Barcellona è molto ampia e lunga, fatta di sabbia chiara sulla quale sorgono tutta una serie di baretti in spiaggia (chiamati chiringuito) dove è possibile mangiare o anche solo rinfrescarsi con una bevanda.
Il mare è freddino, e quando ci sono stata io anche abbastanza ventilato, quindi il bagno era solo per i più arditi, per i bambini (che non si capisce come mai non hanno mai freddo) e per i tedeschi (perdonatemi il luogo comune, ma vi sfido a trovare un tedesco freddoloso).
La vita notturna di Poblenou
Senza allontanarsi troppo dalla zona, con una camminata di 15 minuti si può arrivare al Porto Olimpico. La zona è molto turistica ma la cosa carina è che in questo piccolo porto si alternano tutta una serie di locali, ognuno con musica diversa e per lo più a ingresso libero, dove ballare o semplicemente bere qualcosa. Molto frequentati, soprattutto sul tardi, da mezzanotte in poi.
Ad andarci alle 22 c’erano quattro gatti. Se avete bevuto potete tranquillamente tornare a piedi e smaltire l’alcool durante la camminata di ritorno in hotel.
I prezzi non sono bassissimi (circa 7-8 euro per un cocktail) però l’atmosfera è allegra e vacanziera e poi non dover prendere taxi o auto per cambiare locale quando ci si è stufati, per me è impagabile.
Se avete domande scrivetemi e proverò a rispondervi (o al massimo chiederò a mio zio che abita lì) 🙂
Vi saluto con questo video che vi permetterà di farvi un’idea più precisa di cosa aspettarvi da quest’area di Barcellona.