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CHI è il viaggatore?

Il viaggiatore è, per me, un curioso. Un individuo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, inaspettato, avventuroso. Me lo immagino con gli occhi grandi da bambino, il cuore dolce e la mente sempre aperta al cambiamento.

Tutti abbiamo, dentro di noi, lo spirito del viaggiatore. Tuttavia c’è chi lo riconosce e chi lo tiene nascosto, celato. La natura umana è concepita per viaggiare, esplorare. Il sentimento dell’avventura è innato, naturale, istintivo.

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dariusz sankowski tramite unsplash.com

Quali sono gli strumenti del viaggiatore?

È noto alla maggior parte di noi lettori che un viaggiatore sia una persona perennemente in viaggio (altrimenti non si chiamerebbe così).

Costui ha abitato qualsiasi epoca storica e, pertanto, è entrato nell’immaginario collettivo.

In generale egli è facilmente riconoscibile: porta sempre con sé uno zaino, ha gli scarponcini ai piedi, ed indossa vestiti semplici ma adatti a qualsiasi temperatura.

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danka peter tramite unsplash.com

La natura segreta del viaggiatore:

Un aspetto che rimane ancora poco conosciuto è che il viaggiatore, oltre che viaggiare, ama anche trascrivere i propri pensieri e le proprie riflessioni.

Ama fotografare, non solo con una reflex, ma anche con gli occhi e con il cuore i paesaggi che incontra sulla propria strada. Il viaggiatore è anche un artista dall’animo profondo e innamorato.

Egli è anche un poeta, dal momento che sa ascoltare il proprio cuore come pochi sanno fare e lo segue dovunque esso gli dica di andare.

Sa comprendere l’armonia del mondo e sa narrarla nei suoi testi e nei suoi appunti. Per conoscere la vera natura di un viaggiatore è bene leggerne i taccuini.

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Glenn Carstens Peters tramite unsplash.com

Il viaggiatore alla ricerca del vero IO:

Un viaggiatore, che dir si voglia, non parte solo per conoscere e vedere il mondo. Parte anche per conoscere sé stesso; per sapere chi è veramente.

Ogni suo viaggio, ogni sua destinazione lo avvicina sempre di più a conoscere il suo vero Io, la propria natura ed il proprio spirito. Parte per sapere anche chi è veramente.

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simon migaj tramite unsplash.com

Verso l’infinito e oltre:

Che cosa fa un viaggiatore quando non viaggia? Semplice, pensa a viaggiare!

Pensa alle prossime mete, ai prossimi tragitti ed alle successive località che andrà a visitare. Questo avviene in un ciclo continuo, stupefacente e bellissimo.

La parte più bella del viaggio:

Da viaggiatrice di primo livello posso dire che ogni aspetto del viaggio è per me la parte più bella del viaggio stesso.

Tuttavia, penso ci siano quattro fasi che contraddistinguono ogni viaggio: Progetto Partenza, Progetto Viaggio, Progetto Ritorno, Progetto Ricordo.

Progetto Partenza:

Da principio vi è il progetto o l’idea: è per me la parte più divertente dal momento che esso rappresenta il mio desiderio di partenza: ogni volta si presenta come l’atto di creazione. Ho in mente la meta, ma come io arriverò ad essa e come la visiterò costituisce, per me, una delle parti più belle del viaggio in sé.

Questo perché da viaggiatrice divento “artista” di viaggio: creo dal nulla un percorso personale che mi permetta di arrivare a quella particolare meta. Ogni viaggio è una mia opera personale, che rispecchia il mio animo.

luggages

Arthur edelman tramite unsplash.com

Progetto Viaggio:

Beh, il viaggio in sé e per sé è già simbolo di bellezza: è il momento principale di tutto il progetto: mettere in atto ciò che è stato pensato e progettato.

Quando si viaggia, lo si fa sia la mente che con il corpo. Occhi, naso, orecchie, gambe, braccia e soprattutto cuore, si immergono nelle nuove realtà e le incontrano.

country roads

Jake blucker tramite unsplash.com

Progetto Ritorno:

Alla fine di ogni viaggio, purtroppo o per fortuna, arriva il momento del ritorno. Esso è, allo stesso tempo, la fine e l’inizio. L’alfa e l’omega.

Senza il ritorno non ci potrebbero essere altre partenze. Anzi, se ci si pensa bene, anche il ritorno rappresenta una partenza. Si parte dalla meta e si arriva al punto di partenza: ciò non significa ritorno alla normalità. No. Si ritorna cambiati. Sempre.

Ogni viaggio ci permette di far ritorno a casa con nuovi ricordi, nuove esperienze e nuove riflessioni sul mondo, ma anche su noi stessi.

Progetto ricordo:

Esiste una vera conclusione del viaggio? Secondo me no. Ogni viaggio rimarrà sempre vivo, sempre in essere dentro di noi. Nella nostra memoria, nella nostra mente. Ogni incontro, ogni luogo, ogni alba e tramonto, ogni paesaggio che abbiamo osservato sarà parte di noi finchè avremo modo di ricordarlo e raccontarlo. Un viaggio non ha mai fine finché lo ricorderemo.

A conferma di questo mio pensiero ho trovato questa frase:

Un viaggio non comincia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. È il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile.
Ryszard Kapuscinki

Allora che aspetti a partire?

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priscilla du preez tramite unsplash.com