La mia esperienza a Koh Kood, in Thailandia, durante lo scoppio del coronavirus in Europa.
Sesta settimana in Asia, oggi scrivo dall’isola di Koh Kood, Thailandia centrale, al confine con la Cambogia.
Anticipo subito che questo non vuole essere un articolo strappa like ma una pagina di diario, scritta col cuore in mano, uno sfogo, dato che non scrivo da mesi ormai.
Quando il 6 febbraio 2020 ho preso il volo per Hanoi, prima tappa del mio viaggio in Vietnam di 1 mese, mai e poi mai avrei creduto di trovarmi lontana da casa durante uno dei momenti più bui della storia dell’umanità degli ultimi decenni.
Non mi piace però essere negativa, quindi inizierò dicendovi che il posto dove mi trovo è davvero uno dei più belli che io abbia mai visto.
Con i piedi nella sabbia e un macigno sul petto
Un’isola semi-incontaminata della Thailandia, dove non esistono palazzoni o grandi hotel ma solo piccoli resort con bungalow, i ristoranti sono per la maggior parte dei baracchini al lato strada e le spiagge sono enormi, bianche e quasi deserte.
Molta parte dell’isola è occupata da una fitta giungla, le palme per la mia gioia sono ovunque, gli unici centri abitati sono dei piccoli villaggi di pescatori con case che sono delle palafitte e in giro i turisti sono pochi.
Vi assicuro, è un posto che fa sognare, il colore del mare va dal verde smeraldo all’azzurro acceso, con striature di blu. Branchi di pesciolini trasparenti ti nuotano tra le gambe e l’acqua è piacevolmente sempre calda. Quando la marea è bassa puoi camminare a piedi per metri e metri…
Quando tutto questo sarà finito, auguro a tutti voi di poter vedere questa meraviglia, sempre nel rispetto dell’ambiente e nella tutela di questa bellezza naturalistica immensa. Non vorrei mai diventasse un’altra isola come Phuket o come Koh Samui, che seppur bellissime sono state costruite e deturpate in buona parte…
Stamattina mi sono svegliata alle 6, in questi giorni è difficile dormire tanto con tutto quello che si sente dai social media. Cerco di non controllare ossessivamente le news ma è difficile. Ce le hai là, a portata di mano, e la necessità di sapere cosa sta accadendo, come si evolverà e quando finirà, alcuni momenti è troppo forte.
Il sogno che sia tutto un brutto sogno…
Sembra un brutto sogno, a volte ti svegli e speri che sia stato solo un frutto della tua mente. Come quando hai avuto un incubo, apri gli occhi e con sollievo scopri che tutto è ancora lì e nessuno sta cercando di farti del male.
È strano perché qui (ancora) non si percepiscono di fatto la portata e la gravità della situazione che adesso vedo in Italia e in Europa. Mi sveglio nel mio bungalow vista mare, ho la mia spiaggia davanti, la sera vado a cena in qualche ristorante all’aria aperta, guardo i tramonti col sole rosso immenso. E la vita sembra bellissima, così perfetta nella sua semplicità.
Dall’altro lato però parlo con la famiglia, con gli amici, sento quotidianamente tanti di voi che mi scrivete sui social, guardo foto, video, leggo articoli su internet e sento tutto il dolore, la paura e l’ansia come se fossi lì.
Sono una persona sempre positiva, a volte forse anche troppo, però è inutile dire io non sia tremendamente preoccupata. Eppure, sono qui, su un’isola paradisiaca. La gente vede le mie stories su Instagram e dalla quarantena dice: “beata te”. E certamente è vero, meglio essere al mare a 30 gradi che in Italia barricati in casa con la paura del contagio.
Ma vi assicuro che perfino la bellezza, quando non sei serena, può avere ugualmente tutte le sfumature dell’angoscia.
Il terzo volo per l’Italia cancellato in meno di 10 giorni
Stamattina mi sveglio, dicevo, e ricevo l’ e-mail dell’ennesima cancellazione del mio volo per l’Italia. La terza cancellazione, in meno di 10 giorni.
Non so dire se mi senta più sollevata o spaventata. L’Europa, l’Italia e nello specifico la città in cui vivo, Parma, stanno attraversando un periodo nerissimo e i contagi continuano ad aumentare. L’idea di mettermi in aereo, poi in treno e attraversare una città deserta in cui la polizia annuncia per le strade col megafono di non uscire di casa mi dà la pelle d’oca.
Non temo la quarantena e sono abituata a stare in casa, lo faccio tutti i giorni per il mio lavoro, però temo di prendere una scelta sciocca e rischiosa a tornare proprio ora in Italia, in una situazione in cui gli ospedali sono allo stremo, c’è un’emergenza sanitaria e la mia presenza potrebbe essere solo un problema in più.
Dall’altro lato però nessuno sa cosa accadrà e se l’emergenza dovesse poi arrivare qui, il fatto di trovarmi lontana da casa fa paura…
A differenza di quanto alcuni pensino la Thailandia è un paese del sud est asiatico tra i più avanzati e la sanità è buona, nelle strutture private addirittura ottima a detta della Farnesina.
Secondo la rivista statunitense “Newsweek” l’ospedale di Bangkok “Bangkok Hospital” è addirittura tra i 100 migliori del mondo.
Nonostante ciò però, essere in un paese straniero, lontano dagli affetti in un periodo così duro, terrorizza. Anche se lo fa con vista mare e i piedi nella sabbia, vi assicuro.
Non so bene cosa succederà nei prossimi giorni, né per quanto riguarda la situazione coronavirus né tantomeno per quanto riguarda me.
Per ora la compagnia aerea non mi ha dato altre opzioni ma i voli per l’Europa vengono drasticamente ridotti di ora in ora… oggi è anche sabato e gli uffici di Singapore Airlines sono chiusi, quindi lunedì proverò a richiamarli per capire cosa fare.
In questi casi però, quando non puoi controllare quello che succede e quando ogni scelta è un’incognita, l’unica cosa che puoi fare è restare calma.
Mai spegnere la speranza
Non posso controllare alcuni eventi ma posso controllare il modo in cui io reagisco ad essi.
Quindi, se potrò partire, tornerò in Italia, in caso contrario resterò in Thailandia ancora un po’, finché le acque in Europa si saranno calmate e si inizierà a respirare una rinnovata e quanto mai preziosa normalità.
Intanto però continuerò a condividere con voi foto e momenti del mio viaggio. Fare finta che tutto vada bene, perché se adesso non è vero sicuramente lo sarà prima o poi, ne sono certa. E il pensiero positivo fa bene al sistema immunitario, all’umore e alla percezione della realtà.
E dato che ognuno di noi ha già la mente piena di ansia, paura e preoccupazione, spero almeno che condividendo alcuni scatti dal paradiso di Koh Kood, possa aiutarvi a distrarvi dalla pesante quotidianità e a tenere sempre accesa la speranza.
Perché la speranza ti salva la vita.
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