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Il mio viaggio da sola alle Hawaii.

Ricordo ancora la sensazione di felicità incontenibile.

Quel benessere senza limiti; quando ti sembra che nulla potrebbe mai scalfirlo.

Questo è quello che provo ogni volta che ultimo l’acquisto di un biglietto aereo. Ma quella volta era moltiplicato per 10.

spiagge Hawaii Oahu

spiagge Hawaii Oahu

L’idea di aver comprato un biglietto aereo Montreal-Honolulu…continuavo a ripetermelo in mente “Honolulu”.

Partire da sola per Honolulu, le Hawaii. La sensazione irripetibile di euforia all’idea di raggiungere una meta che da sempre è un po’ il sogno di tanti. E io ci sarei andata: per di più da sola.

Mi sentivo felice e forte allo stesso tempo forte: nessuna delle persone che conoscevo avrebbe mai fatto un viaggio del genere da sola. E questo mi faceva sentire ancora meglio.

Non  posso però negare che in tutto questo turbino di felicità si sia affacciato però anche un certo senso di spaesamento: cosa farò 15 giorni in viaggio da sola?

E se la sera voglio uscire, con chi esco? Faccio la figura di quella che va al bar da sola e la gente crede sia lì a rimorchiare?

Mi raccomando, prima di qualsiasi viaggio alle Hawaii, da soli o in compagnia, ricordate sempre di comprare l’assicurazione di viaggio.

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Come vivo il fatto di viaggiare da sola

Solitamente non ho mai avuto problemi a fare le mie esperienze, di viaggio e non, da sola, però 15 giorni, vi assicuro che sono tanti.

Il bello è che riesci a staccare completamente con tutto quello che ti circonda a casa e puoi immergerti in una nuova dimensione, quasi tu fossi una persona nuova.

E questa metamorfosi è un fattore che a me affascina molto.

Puoi anche raccontare un sacco di balle sulla tua vita alla gente che conosci in viaggio, e se ti va fingere di essere ogni giorno una persona diversa.

Io per esempio mi ero preparata una versione, non diversissima dalla realtà del tempo e sicuramente premonitrice di quello che ora sto facendo.

Alla domanda “perchè sei qua da sola?”, avrei risposto: “Sono una giornalista di viaggi e devo realizzare un servizio su Honolulu per il magazine per cui lavoro”.

Honolulu

La mia esperienza da sola alle Hawaii

La verità è che invece tutte le sante volte in cui mi è stata posta questa domanda in viaggio da uno sconosciuto ho risposto con ancora maggiore sincerità rispetto a quanto avrei fatto con qualcuno che conosco.

Non so spiegare perchè ma con la gente lontana, che so di non rivedere in futuro riesco ad aprirmi ancora di più che con quella che conosco.

Riesco a svelare dei segreti del mio carattere, dei desideri e dei sogni che a volte per non essere forse giudicati, non si rivelano a tutti.

Con questo misto di allegria e turbamento sono arrivata all’aeroporto di Fiumicino, per prendere il volo per Montreal e da lì, dopo due giorni nella città canadese, quello per Honolulu.

Biglietti presi rigorosamente online, con la compagnia Hawaiian Airlines. Low cost perchè in realtà ti fa pagare tutto: dai bagagli al cibo, un po’ come la Ryanair solo che la tratta era di 10 ore.

Ricordo di aver passato tutto il viaggio con la frenesia di arrivare, come un bambino nel tragitto verso il parco giochi.

L’arrivo traumatico da sola alle Hawaii

Una volta arrivata, neanche tanto stanca data l’adrenalina che avevo addosso, l’aeroporto mi sembra subito più vecchio e meno paradisiaco di come mi immaginassi.

Nessun hawaiana ad accoglierti con una corona di fiori; una sala degli arrivi quasi deserta e tante riviste sulle attività promozionali dell’isola di Oahu, la cui capitale è appunto Honolulu.

Come sempre faccio, ne ho messe 5 o 6 in borsa ed una volta atteso il bagaglio sono uscita fuori.

Dopo la fresca e piovosa Montreal i 28 gradi dell’isola mi hanno carezzato come una piacevole sorpresa il viso.

Fuori non un autobus nè un una stazione dei taxi: chiedo in giro e i taxi vanno chiamati. Rientro in aeroporto a chiedere il numero e chiamo una prima compagnia privata di taxi.

Non ci capiamo subito ma alla fine ne prenoto uno. Dopo 1 ora e mezza non si vede ancora alcun taxi.

Richiamo la medesima compagnia. Mi dicono che la prenotazione non è mai avvenuta e devo attendere ancora un’ora.

PS: Se programmate un viaggio alle Hawaii, vi consiglio di noleggiare un’auto per essere più indipendenti negli spostamenti.

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Ormai la stanchezza avanza ma decido di aspettare. Un paio di ragazzini, probabilmente turisti americani, mi attaccano bottone.

Ho voglia di parlare e ci scambio due chiacchiere.

Hawaii spiagge più belle

Dormire in ostello alle Hawaii

Una volta arrivato il taxi, dopo circa 30 minuti di guida, arriviamo sulla strada principale di Waikiki, dove sorge l’ostello Polynesian Beach Hostel in cui ho prenotato tramite Booking.com il mio posto letto in stanza mutipla.

Devo ammettere di non essere propriamente una tipa da ostello; preferisco sempre spendere un po’ di più pur di avere la mia privacy.

Vi assicuro però che i prezzi degli hotel ad Honolulu sono davvero alti e l’unico modo in cui potessi permettermi una vacanza là era appunto la scelta di condividere una stanza.

Vengo accolta da una gentile ragazza francese alla reception, che mi dà le mie lenzuola e le chiavi della mia camera al quarto piano. Senza ascensore.

Sono le 20 e io come al solito porto con me il valigione rosa. I ragazzi dell’ostello sono tutti in cucina all’aperto a mangiare.

Mi sento subito un’intrusa e spero nessuno mi rivolga la parola.

All’inizio, quando sono in vacanza, ho sempre questa sensazione di rifiuto per gli altri e per il fatto di dover socializzare. Come quando da bambina ti dicono: “Dai, vai a fare amicizia con gli altri bimbi.

E tu invece gli altri bimbi li vorresti solo veder bruciare vivi. Ecco, la sensazione iniziale è stata quella. Sensazione però che nel mio caso tende puntualmente a scemare con l’andare dei giorni.

Salgo con fatica le scale trascinandomi la valigia e finalmente apro la mia stanza. I letti sono in tutto 8: 4 letti a castello distribuiti in una stanza abbastanza ampia da contenerli tutti.

Valigie a terra e letti sfatti. Un caldo soffocante e nessuna aria condizionata.

Nel complesso però non sporco come mi aspettavo. Scoprirò poi di essere l’unica donna tra 7 uomini.

Honolulu

La mia prima impressione su Waikiki Beach

Nonostante la stanchezza, l’emozione di essere in viaggio da sola alle Hawaii, a Honolulu, ha la meglio e decido di andare a fare un giro per la via principale di Waikiki.

Resto colpita dalla quantità di shop per turisti, di quelli che vendono dai solari alle insalate pronte ai souvenir ai vestiti.

Tante luci e ristoranti; diversi homeless e ragazzini che abitano la strada. Artisti di strada e giovani surfisti a petto nudo.

Si vede che il mio abbigliamento europeo con shorts e stivaletti dà nell’occhio: appena comincio a camminare infatti mi pento di essere uscita: fischi maschili e commenti mi accompagnano ad ogni passo.

Mi sento un pesce fuor d’acqua. Vorrei essere trasparente. Guardo dritto davanti a me ma avverto del malessere.

Dopo un po’ decido allora di sedermi in spiaggia e guardare il mare. Sono nella famosa Waikiki Beach. Lo spettacolo è stupendo: c’è ancora un po’ di luce che si riflette sul mare. Sorrido e penso: sono alle Hawaii.

Il mio primo giorno a Honolulu

La prima notte in ostello è tragica: il caldo non mi lascia dormire e a causa forse del fuso alle 4 del mattino sono già sveglia.

Troppo presto per raggiungere lo Starbucks all’angolo; i miei coinquilini dormono tutti.

Metto le scarpette da corsa e come una perfetta patita del running (cosa che tra l’altro non sono affatto) parto per andare appunto a correre.

C’è ancora poca luce e l’inizio di un’alba meravigliosa.

La passeggiata sul lungomare, e il parco accanto ad essa, dove sorgono altissime palme da cocco, è senza dubbio il posto più magico dove mi sia capitato di andare a correre.

Vado avanti per un’ ora, non  perchè sia stanca ma perchè mi si spegne l iphone con la musica. Ancora oggi a risentire le canzoni con cui correvo a Honolulu mi viene la pelle d’oca.

viaggio da sola alle Hawaii

Waikiki Beach

Per colazione vado al supermercato a comprare il mio adorato tramezzino integrale con uovo sodo e un caffè al cioccolato bianco.

Mi siedo su uno dei tavolini di marmo sulla spiaggia e mangio guardando il mare.

Le mie giornate in viaggio da sola alle Hawaii

Questo piccolo rito, che ripeterò poi per i successivi giorni del viaggio, è uno dei miei ricordi più belli di serenità e pace.

La giornata da soli passa abbastanza lentamente: resto in spiaggia sotto il sole battente a cercare di abbronzarmi (non è vero, in realtà io sogno di diventare color marrone-ustione)fino ad ora di pranzo, ascoltando musica e leggendo libri.

Credevo che le discoteche fossero i luoghi da rimorchio per eccellenza: in realtà le spiagge sono molto peggio. E più non vuoi essere avvicinata, più ti si accalcano come mosche.

E’ un via vai di ragazzi più e meno giovani che  a turno mi si avvicinano per fare due chiacchiere e invitarmi fuori. Deve essere forse insolito per loro vedere un giovane donna al mare da sola.

Uno di loro mi parla per circa un’ora; anche interessante a suo modo.

Alla fine al mio rifiuto di dargli il mio numero di telefono mi dice che mi avrebbe aspettato la sera in un ristorante sulla via principale: se non  fossi arrivata entro mezz’ora avrebbe capito che non mi sarei presentata e sarebbe andato via.

Uno dei momenti più difficili per chi non è abituato a viaggiare da solo è quello di andare al ristorante da soli.

Il discorso purtroppo per noi donne è sempre più complicato: c’è sempre qualcuno infatti che per il solo fatto che tu sia lì da sola si ritiene autorizzato a venirti a intrattenere nel migliore dei casi, se non a provarci.

Io scelgo sempre fast food, self service o comunque posti molto alla mano dove non sono l’unica ad essere al tavolo da sola e frequentati magari da lavoratori che hanno poco tempo e si guardano poco intorno.

A Honolulu però per pranzo prendevo spesso un’insalata al supermercato e la mangiavo nel parco tra le palme.

I primi 5 giorni li ho trascorsi nella quasi solitudine tra corse al mattino, tanto sole in spiaggia, escursioni all’avventura, shopping, pasti da sola e sere a letto presto con  relativa sveglia all’alba del giorno dopo.

Chiacchiere limitate ai coinquilini che incontravo in  camera, impavidi uomini che mi avvicinavano per strada o in spiaggia, le commesse cinesi dei market che si stupivano del fatto che fossi in viaggio da sola e le ragazze che mi fermavano per chiedermi dove avessi comprato degli stivali così belli.

Le escursioni a Honolulu

La svolta sociale della mia vacanza è arrivata quando mi sono iscritta ad un’escursione organizzata dall’ostello.

Un tour dell’isola per visitare tutte le spiagge più belle dell’isola di Oahu. A quel punto ormai, essendo un essere umano, mi aveva preso un forte bisogno di comunicare e fare degli amici.

Le gite dell’ostello sono perfette per questo scopo: tra una spiaggia e l’altra infatti, un po’ come una gita scolastica, si diffonde un forte senso di gruppo.

Quella sera ho cenato in ostello coi miei nuovi amici e giocato con loro a beer pong. La sera siamo usciti a ballare e abbiamo concluso la serata in spiaggia.

Ho conosciuto altre ragazze, anche loro partite da sole, anche più giovani di me.

Per molti paesi europei, soprattutto del nord, è normale che le donne facciano quest’esperienza. In Italia è ancora abbasatanza borderline.

In ostello però la gente va e viene, soprattutto a Honolulu che è una tappa in cui si soggiorna per qualche giorno prima di partire alla volta delle altre isole. Quindi nuovi arrivi, altre escursioni, altri nuovi amici.

Nonostante questa ritrovata socialità io avverto però sempre il bisogno dei miei spazi da sola e ho continuato ogni singolo giorno con le mie colazioni in spiaggia e le corse “in solitaria”.

Ho salutato l’inizio del mio ultimo giorno in viaggio da sola alle Hawaii con una profonda malinconia, per il fatto di lasciare un posto tanto meraviglioso ma anche perchè il mio tempo da sola stava terminando.

Credo che viaggiare da soli sia affascinante non per il divertimento che se ne trae ma per il fatto che tutte le emozioni sono amplificate e hai tempo e modo per poter entrare in contatto più profondo con i luoghi che visiti e con la tue interiorità. 

E voi, siete mai partiti da soli? Che esperienza è stata?

Raccontatemelo nei commenti.

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