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Spero mi perdonerete se la mia mente e  i miei ricordi, e con essi i miei articoli, tornano sempre a lei. Vi confesserò che è da anni che la sogno quasi tutte le notti.

La verità è che ne sono follemente innamorata. E quando io amo lo faccio con tutto l’amore che ho dentro.

Il mio amore per Miami

Lei è Miami, la città che porto nel cuore e che sento mia ogni volta che ci torno.

E so che ci rivederemo tante altre volte, fino a quando probabilmente non ci andrò a vivere e chissà, forse i miei anni della pensione saranno proprio là.

Ieri in un guizzo di voglia di fare, nonostante il caldo opprimente che si respira in questi giorni a Parma, ho deciso di rimettere ordine tra l’ammasso di cartine, guide turistiche, letterine d’amore, diari segreti, documenti del commercialista, buste paga, foto, che abitano il mio enorme armadio a muro di ciliegio. Che odio e amo.

Amo perché racchiude anni della mia vita. Odio perché a volte va messo in ordine. E ieri era una di quelle volte.

Il ritrovamento dei ritratti

Mentre riordinavo lo scatolone dove conservo ancora, senza riuscire a trovare il coraggio di liberarmene, i miei ricordi di sei mesi di college a Miami nel 2007, ho trovato questi due fogli. Sono due ritratti.

Non so se riuscite a riconoscermi dai tratti della penna ma sono proprio io. Sul foglio una dedica con una data e una firma: “A Diana, Miami  10/12/2007 C. Sobrino”.

In uno dei due disegni riconosco ancora il maglioncino a righe blu e bianche che indossavo quel giorno.

Ero libera e in viaggio da sola; ero nel culmine della mia esperienza di viaggiatrice solitaria e anche felice come si vedono poche persone.

In viaggio da sola a santo Domingo

Aeroporto di Miami, il mio quadernino rosa in mano, scrivevo dell’esperienza che mi attendeva e delle stranezze che mi erano capitate. Bizzarra già allora.

Occhi sgranati della gente quando raccontavo che ero in viaggio per Santo Domingo da Miami, da sola. Ma non una vacanza come si deve: un giorno e mezzo, le mie solite toccate e fuga.

Il viaggio da sola a Santo Domingo

In quel periodo oltre a studiare inglese lavoravo come commessa in un negozio di bigiotteria sulla Lincoln Road e avevo chiesto al mio capo due giorni di permesso per poter andare appunto a santo Domingo.

Non in vacanza, ma per rinnovare il mio visto altrimenti in scadenza.

Sarebbe quindi stato necessario uscire, anche solo per 24 ore, dagli Stati Uniti, per poi farvi ritorno e avere la proroga della scadenza del visto. Escamotage che usano in molti.

Avevo prenotato un hotel quattro stelle a Santo Domingo. Il volo partiva da Miami e sarebbe arrivato a Porto Rico nella notte per poi ripartire alle 7 del mattino per Santo Domingo.

Attendevo il mio volo, che era in ritardo, quando un gentile signore portoricano mi avvicinò per chiedermi di potermi fare un ritratto. Narcisista come sono non dissi di no.

Mi ha colto mentre scrivevo e raccontavo probabilmente anche di lui. Gli occhi sono i miei e ha ritratto perfino quel piccolo neo che ho sul mento e che nessuno capisce sia un neo 🙂

in viaggio da sola a santo domingo

Il terribile scalo a Porto Rico

Mi torna alla mente l’arrivo a Porto Rico, nel cuore della notte. Tutti i negozi e i bar dell’aeroporto erano chiusi e c’era solo un hotel costosissimo all’interno.

Avevo 6 ore da attendere prima del mio volo e là mi stupisco ancora del coraggio che ho avuto. Unica donna, provo a uscire dall’aeroporto e un ammasso di uomini, tassisti e non, attendeva fuori. Lo ricordo come una sorta di incubo.

Ero in pantaloncini corti stile Miami e mi sentivo carne da macello: fischi e commenti da parte di tutti. Sono rientrata dentro e dopo pochi minuti in aeroporto non c’era più un’anima viva.

Non sapevo come e dove avrei potuto passare la notte. Là ho avuto un po’ paura ed è stato forse uno dei pochi momenti in cui non avrei voluto viaggiare da sola.

Paese sconosciuto, sola in aeroporto e fuori una sorta di mare di pescecani. Notte fonda .

Sangue freddo, sono andata in hotel e non avendo soldi per pagare la stanza ho chiesto al receptionist di potermi sedere sul divanetto della hall.

Mi è sembrata l’unica cosa sensata da fare e lì sono trascorse quelle lunghissime 6 ore che mi separavano dal mio volo per Santo Domingo. Inutile dire che non ho chiuso occhio.

Il volo per Santo Domingo

Il mattino dopo ho preso il tanto agognato volo. Ricordo che era stagione di uragani e proprio in quella zona era in atto una piccola perturbazione.

L’aereo era di quelli piccoli piccoli che ti meravigli come possano riuscire a stare sospesi in aria.

Seduta accanto a un signore polacco sulla sessantina, emigrato nella repubblica domenicana tanti anni prima.

I sedili dell’aereo erano stretti e consumati e io avevo il posto finestrino. Che ho sempre odiato perché ho le vertigini a guardare in basso.

L’aereo ha ondeggiato ininterrottamente per tutta l’ora e un quarto di volo. Ballava terribilmente e io ero così terrorizzata dal suo muoversi e dal rumore fortissimo che ricordo di aver fatto tutto il viaggio coprendomi le orecchie con le mani.

Il polacco mi diceva che non dovevo aver paura; che i voli da San Juan a Santo Domingo sono sempre così.

Arrivata a santo Domingo ho preso un taxi e sono arrivata nel mio resort. Inutile dire che pioveva tantissimo e il cielo era grigio e quindi ho passato la giornata e la notte chiusa nella mia stanza.

Ho ordinato i pasti in camera pur di non uscire e affrontare le difficoltà del viaggio da sola.

Ero molto provata dalla nottata a San Juan e non volevo imbattermi in altre situazioni complicate.

Ricordo di aver maledetto il fatto di non aver avuto un fidanzato tuttofare pronto ad accompagnarmi nelle mie folli missioni.

Come ho iniziato a viaggiare da sola

La mattina dopo sono ripartita per tornare a Miami.

Di Santo Domingo non ho visto nulla al di fuori dell’hotel.

Queste esperienze però ti fortificano; da lì in poi non ho avuto più paura di viaggiare da sola; mi sentivo un leone, pronta ad affrontare qualsiasi viaggio. E questa forza mi ci ha fatto prendere gusto.

Ora sono molto più prudente, forse anche perché sono cresciuta, ma la voglia di partire in viaggio da sola continua a scorrermi nelle vene.

Ecco, tutto questo è partito dal ritrovamento di questi due disegni.

Credo contatterò l’artista per raccontarglielo. E forse li incornicerò perché mi ricordano gli inizi della mia esperienza di viaggiatrice solitaria, con le sue emozioni e fortissime paure.

Forse se li osservate bene riuscirete a cogliere lo sguardo di una ragazza forte e allo stesso tempo allo sbaraglio. Come ero e come in un certo modo continuo ancora ad essere.

E ricordate che avere paura di viaggiare da soli all’inizio è normale e fa parte del gioco.

Ma non demordete perché dopo varie esperienze vi sentirete finalmente a vostro agio e quello che prima vi spaventava diventerà per voi una bellissima esperienza.

Come sempre, se volete raccontarmi nei commenti le vostre esperienze di viaggi da soli, sono qui apposta 🙂

Buon weekend afoso a tutti!