Il mio viaggio in Kerala risale ad un paio di anni fa. Il video qui sotto invece è parte del progetto “Human by nature” dedicato allo stile di vita del Kerala e in particolare alla sua gente.
A vederlo mi venuta la pelle d’oca. E una voglia irresistibile di essere lì, cullata dalle acque placide delle backwaters del Kerala mentre bevo un tè, circondata da una natura florida e dalla spontanea ospitalità degli abitanti del Kerala.
Il primo viaggio in Kerala non si scorda mai, approccio ovattato con l’India, un paese che ha tanto da insegnare e che a noi occidentali incanta e sconvolge allo stesso tempo. Con la medesima forza.
Che cosa è un viaggio in Kerala
È un viaggio che vale una vita intera, un amore che ti fa struggere dalla voglia di rivedere quei posti, di assaggiare ancora quei sapori, di restare ammaliati dalla semplicità con cui la gente sembra prendere la vita, nel bene e nel male.
Il Kerala per me ha significato tanto:
La prima volta che assistevo a performance tribali
…Che dormivo in un vagone del treno di terza classe
…Che mangiavo con le mani, seduta a terra
…Che vedevo donne indossare elegantissimi abiti tradizionali anche nella vita quotidiana
…Che entravo in case locali così diverse da quelle a cui sono abituata
…Che mi tuffavo in un fiume vestita
…Che mi lasciavo dipingere il volto
…Che venivo svegliata all’alba da una musica quasi ipnotica proveniente dal tempio
…Che mi trovavo faccia a faccia con una cultura così affascinante e autentica
Natura e persone legate da un vincolo indissolubile
Non stupisce che il Kerala sia anche noto come “God’s own country”, la terra di Dio. Una terra verde e fertile, diversa per conformazione da qualsiasi altra parte dell’India.
Quasi come un dio avesse voluto fare all’uomo un dono enorme.
Qui la gente si è integrata con la natura e il territorio quasi a fondersi e ogni attività umana accompagna rispettosamente i ritmi e i tempi dell’ambiente circostante.
E anche quando questo sembra essersi rivoltato contro, con le terribili alluvioni del Kerala del 2018, la sua gente era lì, a lavorare senza sosta per mettere in salvo persone, animali e terre.
I pescatori del Kerala, eroi umani di questo evento, sono riusciti a salvare tantissime vite, con coraggio e mossi semplicemente dalla loro grande umanità.
Umana, con i piedi per terra e legata al suo territorio: questa è la gente del Kerala.
Human by nature, come la gente del Kerala
Ho ancora negli occhi i sorrisi enormi dei bambini in divisa che vanno a scuola e quando ti vedono è come una festa, ti fanno sentire la benvenuta nel loro meraviglioso paese.
Quegli stessi bimbi che assistono a uno spettacolo di marionette ridendo a squarciagola e riescono a divertirsi anche senza uno smartphone in mano.
E che dire delle donne, elegantissime nei loro sari di tutti i colori, anche per svolgere le consuete attività di tutti i giorni.
Mi scorrono nella mente le scene di vita intorno alle backwaters, la signora con la capretta al guinzaglio, i bimbi che giocano, i pescatori nelle loro barchette, i volti segnati dal sole e gli occhi nerissimi che sembra ti scrutino l’anima.
Quello che ho trovato nella gente del Kerala è un’immensa empatia, che si percepisce subito.
Non importa se si parla una lingua diversa e se magari non sempre ci si capisce bene, è qualcosa che va al di là delle parole dette.
Kerala, un microcosmo di luoghi e persone in un unico stato
Il viaggio in Kerala è stato come una full immersion in un microcosmo di ambienti, culture, abiti, cucine, profumi, paesaggi e luoghi diversi.
Si passa dalla montagna alle backwaters, dalle piantagioni di tè e spezie al mare, dalla giungla alle grandi città popolose, dai fiumi ai laghi.
E così, al variare della natura, cambiano religioni, usanze, dialetti, visi. Il tutto però coesiste con un’armonia quasi irreale, tanto che non ti sembra nemmeno di essere ancora nello stesso stato.
È come assistere a uno spettacolo, un viaggio che è una full immersion accompagnata da musiche, profumo di spezie, spettacoli e storie di vita vissuta.
Una vita semplice della quale chi viene in Kerala non può che restare affascinato, con il desiderio costante di tornare qui prima o poi.
E in questo prezioso equilibrio tra uomo e natura, il ruolo del turista è quello di avvicinarsi, con rispetto e curiosità. Qui è il turismo che si adatta alla vita locale, senza stravolgerla o cambiarla.
Perché il bello di un viaggio in Kerala è proprio questa esplosione di vita, così autentica e diversa.
Perché fare tanti chilometri altrimenti, se non per scoprire mondi nuovi, aprire i propri orizzonti ed avvicinarsi a culture diverse?
Il viaggiatore è solo un tassello di questo spettacolo ed è giusto che così rimanga.
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Post sponsorizzato realizzato in collaborazione con Kerala Tourism
